Divertente autopresentazione
Emanela Gravina nasce a Rimini, in una fredda mattinata d’inverno del 1978…se sua sorella gemella non l’avesse spinta fuori dalla pancia, forse ora starebbe ancora lì. Le sue prime parole infatti, pare siano state: *Noo mamma… ancora 5 minuti!-*
Fattasi grandicella, ha pensato bene di dedicarsi alla musica, e all’improvvisazione teatrale, (oltre a intraprendere la carriera di insegnante di sostegno) e per una serie di cause ed eventi si è ritrovata ad essere coautrice di cortometraggi comici andati in onda dal 2005 al 2006, in *Mai dire Tv*, intitolati *Lettera 22*.
Nel 2008, in una giornata afosa, va a cercare refrigerio in un una manifestazione a Bologna indetta da Porsche: “*Volo Rapido, letteratura creativa in 356 minuti*”. Così, per fare qualcosa, e per giustificare la sua presenza, tra un tramezzino e un cocktail offerto dal fantastico catering, scrive un racconto intitolato *“Ti amerò per tutta la vita”*. Passa la selezione e si ritrova alla finale, in un posto incantevole, insieme ad altri 23 finalisti e qui conosce il gruppo dei Volatori Rapidi, per i quali nasce subito una splendida armonia e amicizia. Alla finale, con sua enorme sorpesa vince proprio il suo raccontino, intitolato *“Signor giudice*” , dissacrante testo, che spicca tra tutti i racconti dei finalisti per la sua ironia nera e spregiudicata.
Porsche, offre alla vincitrice una collaborazione annuale con la rivista Psychologies e non paga di aver creato un mostro, invita Emanuela in un evento speciale alle Isole Eolie, dove tutti i vincitori delle passate edizioni di “Tiro Rapido” e “Volo Rapido” si sfidano in un ulteriore concorso, all’interno del Salina Doc Festival. Il racconto intitolato *”Bisognerebbe credere alle favole*” di Emanuela vince.
Emanuela ci prende gusto, torna a casa e scrive una sceneggiatura per una cena con delitto intitolata *”Mistero alla scuola di Magia*”, per la quale è anche attrice, regista e scenografa. Lo spettacolo va in scena la notte di Halloween ed ha un ottimo successo. La cosa che piace fare di più a Emanuela è raccontare le storie spostando il punto di vista*; *il suo racconto *”Al confine dell’universo”* ne è l’ennesima prova. Sperando di non offendere nessuno (specialmente in questo caso “Colui che tutto vede e tutto sa”) da una sua libera interpretazione di alcuni punti della religione, creando un racconto comico-fantascientifico.
In questo periodo sta lavorando a un racconto più lungo, intitolato *”Una favola pulp*”, con protagonista una giovane Cappuccetto Rosso detective. Attualmente è anche in preparazione un secondo spettacolo teatrale (si tratta di una cena con delitto medievale).
Ignara del fatto che nella vita bisognerebbe fare poco cose, ma fatte bene, si è diplomata *all’Istituto D’arte di Riccione*, come grafica pubblicitaria, ha un diploma biennale come illustratrice designer alla *Scuola Arte e Messaggio del Castello Sforzesco* di Milano, una laurea triennale di primo livello come educatrice professionale ottenuta presso la scuola * G.D’Annunzio*di Milano, un diploma di flauto traverso al *Conservatorio di Novara*, un diploma di didattica della musica e uno in didattica strumentale conseguiti presso il *conservatorio di Pesaro*…
Siccome c’erano ancora dei minuti liberi nella giornata Emanuela (detta Emy) ha pensato bene di iscriversi all’Istituto musicale Sanmarinese per imparare a suonare il sassofono. Ha suonato con i *Nobraino*, ha partecipato a numerosi concerti dei *SanPa Singers* (coro dei ragazzi di San Patrignano), è membro della *San Marino Concert Band* e ha collaborato come musicista a spettacoli teatrali con la compagnia *Fratelli di Taglia*.
Vive con un cane, un gatto di cinque mesi, un altro gatto (randagio, ma non troppo), un coniglio e quando le capitano cose assurde nella vita, le scrive sul suo blog www.scendidalpero.splinder.com . È appassionata di cucina, natura, balli latini e sogna un giorno di avere la voglia di praticare con costanza almeno uno sport.
Tutte queste cose, Emy le ha fatte anche grazie alla sua Tourette (che ora è una forma lieve, ma durante l’infanzia e l’adolescenza le ha dato qualche problemino). La smania e la curiosità, la voglia di fare tante cose contemporaneamente, il predominante umorismo col quale guarda alle cose della vita, sembrano essere caratteristiche comuni a molti tourettici, e chissà se questa non sia proprio la famosa “marcia in più” che tutti cercano nella vita.