Interventi educativi
a casa e a scuola

(Con esempi pratici)

Esempio di progetto di osservazione già operata su di una classe

Questo testo é un esempio di progetto di osservazione in classe su bambino con tourette, si tratta di intervento già attuato. I nomi sono stati cancellati. Quando interveniamo in classe arriaviamo già con una conoscenza del bambino per questo possimo già dire agli insegnanti “cosa stiamo cercando” di capire.

Alla cortese attenzione

Preside Prof _____________
Scuola Media _____________

Oggetto:

PROGETTO DI OSSERVAZIONE PER L’ALUNNO ______________

Il bambino ha una diagnosi di Sindrome di Tourette e sembra essere incluso in quella metà dei bambini con questa Sindrome che presentano sintomi di deficit attentivi, iperattività e comportamenti compulsivi. Tale Sindrome porta con se numerose problematiche comportamentali e cognitive che si riflettono sulle attività didattiche. Per esempio, per quanto riguarda XXXXX, sono state riscontrate nell’osservazione a casa tre difficoltà tipicamente presenti nell’ADHD: la difficoltà ad avere una attenzione condivisa (ad esempio: o si concentra sulla scrittura o si concentra sulla grammatica), la disgrafia e un’iper-motricità e irrequietezza comportamentale. Nonostante la Sindrome sia provocata da condizioni genetiche ereditate e da moti non controllati dalla volontà, l’intensità e i modi delle sue manifestazioni sono in buona misura anche influenzate dagli eventi ambientali. Per un intervento coordinato sul caso che possa mirare sia ai sintomi ticcosi e di ADHD è pertanto a noi necessario distinguere tra ciò che è proprio della sindrome e ciò che è influenzato dall’ambiente. Solo in questo modo dovremmo essere in grado di progettare un intervento globale ed equilibrato.

Osservazione a scuola

A carico della famiglia si è pensato di introdurre nella scuola un educatore laureato al fine di operare un’osservazione strutturata con schede capaci di rilevare la dinamica comportamentale in correlazione agli eventi ambientali. Questo in quanto la scuola ha segnalato la sua difficoltà nella gestione di XXXXXX ed ha fatto specifica richiesta di avere indicazioni rispetto al suo possibile contenimento; tali indicazioni possono essere date solo se si sarà riusciti a ricavare dei dati comportamentali e sperimentali sufficientemente attendibili sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo. In questo modo dovrebbe essere possibile formulare delle ipotesi interpretative e di intervento sulla base di indicatori concreti di cambiamento.

Fasi dell’intervento

Fase 1

Osservazione libera (cioè non strutturata) finalizzata a rilevare i principali comportamenti problema, a sintetizzarli in linguaggio operazionale (descrittivo), a discriminare con chiarezza un comportamento dall’altro, a classificarlo in ordine di gravità e a tentare di individuare per ogni comportamento un criterio di misurabilità. Tempi previsti per l’osservazione: 3 / 4 ore in totale.

Fase 2

Osservazione in classe attraverso una scheda strutturata finalizzata a cogliere le correlazioni tra un determinato comportamento (tra quelli definiti in prima fase) e gli eventi antecedenti (situazione, tipo di compito, richieste, contesto, ecc) e gli eventi conseguenti (risposte del ragazzo, della classe e cambiamento delle relazioni ambientali). Tempi previsti: almeno 4 moduli di 2 ore (totale 8 ore).

Fase 3

Analisi dei dati rilevati al fine di cogliere probabili correlazioni e ridondanze che ci consentano di ipotizzare un’interpretazione del comportamento di disturbo trasformata in variabili (indipendenti e dipendenti) che possano essere successivamente modificate. Sulla base di questa valutazione sono possibili due risposte: offrire delle ipotesi di intervento gestibili dalla figura educativa specializzata o/e dagli insegnanti stessi oppure passare alla fase successiva.

Fase 4
(non obbligata)

Osservazione sperimentale attraverso l’introduzione, concordata con gli insegnanti, di variabili relazionali al fine di valutarne e misurane gli effetti. In base alle risposte che verranno rilevate sarà possibile riattivare quanto già previsto perla terza fase con più precisione. Ipotesi tempi: 2 moduli di 2 ore (totale 4 ore).

Modalità di osservazione

Per il progetto prevediamo l’inserimento a scuola di un educatore non conosciuto da XXXXXX il quale dovrà essere presentato come figura, magari di tirocinante/tesista, accostato agli insegnanti in quanto il bambino non deve sapere che l’osservazione è rivolta a lui. Questo è molto importante e bisogna che tutto il consiglio di classe ne sia al corrente.

Vantaggi

Sono molti i soggetti in età scolare che presentano problematiche di tipo attentivo e conseguentemente comportamentale, un intervento in tal senso potrebbe essere utile all’intera classe e agli altri bambini che potrebbero presentare caratteristiche simili. Inoltre, se verrà presentata una ipotesi di intervento essa sarà probabilmente mirata a gruppi e all’intera classe con vantaggi generalizzati.
Si prega di voler considerare quanto proposto in tempi celeri al fine di poter effettuare l’osservazione prima della sospensione scolastica prevista per le feste di Natale. Per quanto ci riguarda possiamo iniziare l’intervento di osservazione già dalla settimana che va dall’11 al 15 dicembre. Fiduciosi di una Vostra accettazione, rimaniamo in attesa di comunicazioni tramite la famiglia dell’alunno.

Data _______________

L’educatrice domiciliare
S. M.

L’educatore per l’osservazione scolastica
Tarek Sherif

Supervisore
Gianfranco Morciano

Esempio di relazione post-osservazione consegnata al consiglio di classe

Alla cortese attenzione

Preside Prof _____________
Scuola Media _____________

Oggetto:

RELAZIONE SUL PERIODO DI OSSERVAZIONE A SCUOLA
(11 – 15 DICEMBRE 2XXX) PER L’ALUNNO XXXXXXX XXXXXXX

18 dicembre 2XXX

Premessa

Come è possibile leggere sul sito www.sindromeditourette.it la Sindrome diagnosticata ad XXXXX XXXXXX è caratterizzata da tic semplici e complessi e a volte vocali-verbali. Tale sintomatologia è frequentemente complicata da deficit attentivi senza o con iperattività (nel 50% dei casi con Sindrome da Tourette), nonché da pensieri-bisogni ossessivi senza o con risposte di tipo compulsivo (OCD), spesso è presente uno stato d’ansia generalizzato e di irrequietezza motoria. La dinamica tra tutte queste manifestazioni può inoltre portare il soggetto a compiere azioni incontrollate quali la ripetizione di azioni o di parole caratterizzate da particolari caratteristiche sonore attrattive, emesse senza un adeguato filtro cognitivo capace di valutarne l’opportunità (deficit di frequenza di pensiero strategico). Per un efficace intervento su di un soggetto con questa Sindrome è pertanto necessario distinguere le diverse classi comportamentali in quanto ad ognuna di queste corrispondono diverse metodologie di intervento potenzialmente applicabili.

Dati derivanti dall’osservazione fatta a casa
(sinteticamente)

  • presenza di irrequietezza motoria;

  • diffuse manifestazioni ticcose sia di carattere motorio (strizzamento occhi, ecc.) che di carattere fonico e verbale (pernacchie, parole, voce in falsetto, ecc.);

  • aumento delle manifestazioni di cui sopra in periodi di cambiamento ed ansia;

  • forte attaccamento alla madre;

  • diverse stereotipie comportamentali difficili da trattenere (gioco con la palla, alimentazione fuori orario, ecc.);

  • in situazioni di rilassamento e bassa vigilanza il bambino aumenta le manifestazioni ticcose, sia motorie che fono-verbale come intercalare ad azioni, impegno ed emozioni;

Dati derivanti dall’osservazione a scuola

  • comportamenti classificabili come tic motori: strizzare gli occhi, scuotere la testa,
    muovere la cute della testa, strofinare le mani;

  • comportamenti classificabili come tic fono-verbali: emissione di suoni simili a pernacchie,
    ripetizione di parole dal significato onomatopeico ma non contestuale,
    emissione ripetuta di parole dal suono ad incastro (ad es. “garganella”, “checco-cecco”);

Comportamenti con probabile derivazione da bisogni o pensieri ossessivi

  • ripetizione di macro-azioni (es. il compagno esce e subito anche lui vorrebbe uscire);

  • ripetizione di ingiunzioni (es. il professore sgrida e lui non riesce a non rincalzare la sgridata al compagno);

  • necessità di chiudere una divergenza sempre con l’ultima parola;

  • comportamento negazionista (negare l’evidenza o attribuire le responsabilità delle sua azioni sempre ad altri);

Comportamenti correlati alle difficoltà attentive

  • deficit nello shift di attenzione (cioè passare da un focus attentivo di un’attività a quello di un’altra, lunga latenza della risposta);

  • c’è l’ipotesi di una difficoltà a reggere l’attenzione condivisa
    (cioè concentrarsi contemporaneamente su due focus attentivi; ad es. se si concentra sulla grafia perde il controllo dell’ortografia);

  • ripetitiva manipolazione di oggetti ed attività acontestuali (ad es. toccarsi la pelle; trafficare con quaderni, penne, arance; bere continuamente acqua): tutti comportamenti funzionali al dotarsi di una ritmica alternativa al caos, derivante dall’incapacità di fermare gli stimoli in tempi a lui utili per far corrispondere azioni correlate (ad es. quando ritarda una risposta e più richieste consequenziali si accumulano Alessandro tende a rinunciare rifugiandosi in queste attività ripetitive e stereotipate);

  • attrazione verso focus attentivi impropri (oggetti ed attività ripetitive come bucare, graffettare ecc.);

  • probabili difficoltà a comprendere e controllare la fine di un’azione o di un compito (in particolare quando si tratta di compiti caratterizzati da ripetitività);

  • il bambino si alza dal proprio posto e va in giro per la classe;

Comportamenti probabilmente correlati a iper-sensorialità

(spesso presenti in soggetti con Sindrome di Tourette)

  • blocco cognitivo sulla funzione olfattiva (odori da lui percepiti come forti ed intrusivi sono capaci di bloccare l’azione originaria o addirittura provocare la fuga dallo stimolo);

  • probabile iper-sensorialità uditiva che emerge soprattutto in situazioni di caos sonoro della classe, controllata da ripetizione di suoni onomatopeici o di parole a incastro nonché legata ad un aumento generalizzato di tutti i tic;

Comportamenti oppositivi

  • blande reazioni di rancore verbale (borbottio, parolacce nonché pernacchie questa volta con funzione offensiva) come risposta a rimproveri o mancato accoglimento di una sua richiesta;

Condizioni osservate che favoriscono l’aumento di tutte
le manifestazioni di disturbo momenti di pausa e destrutturazione;

  • attività che subentrano senza adeguata (per lui) possibilità revisionale;

  • situazioni di caos;

  • insufficiente impegno in un compito specifico;

  • scarsità di pause all’interno di una lunga lezione;

  • rimproveri a lui direttamente rivolti;

  • presenza di modelli comportamentali inadeguati che XXXXXXXX tende ad imitare con un aumento di intensità e frequenza rispetto al modello iniziale;

  • presenza di comportamenti inadeguati che probabilmente traggono conferma e approvazione quando vengono messi in atto anche da altri compagni e che vengono riproposti da XXXXXXXXX con maggiore intensità e frequenza;

  • probabile funzione rinforzante delle risate dei compagni ad alcune sue battute;

Condizioni che favoriscono la diminuzione delle manifestazioni
di disturbo sostituire i rimproveri con forme di controllo e feedback informativi;

  • sostituire i rimproveri con segnali di dispiacere (ad es. invece di rimproverarlo perché non è attento e sta facendo altro dimostrare il proprio dispiacere perché XXXXXXXXX non riesce a seguire la spiegazione e avrà difficoltà a fare i compiti: per far questo spesso è necessario “recitare”);

  • aumentare le occasioni di valutazione in più momenti durante la giornata, possibilmente informativi (“bravo perchè…”, “Oggi mi piaci perché sei attento…”, “ti do questo voto per questo motivo…”);

  • aumentare le occasioni di rinforzo positivo a fronte di una diminuzione di quelli negativi, cercare di rendere neutre sotto l’aspetto emotivo le valutazioni negative (cercare strumenti oggettivi di capitalizzazione dei risultati);

  • costruire un ambiente/classe che possa mettere simbolicamente tutti gli allievi al centro dell’attenzione (ad es. disposizione banchi a ferro di cavallo);

  • strutturare le attività della classe con visualizzazione dello schema che rendano gli eventi a lui prevedibili (ma anche per diversi altri compagni che presentano difficoltà di organizzazione attentiva);

  • alternare più spazi di pausa con spazi di lavoro evitando lezioni o compiti continuativi superiori ai 30 minuti, magari alternando attività scolastiche piacevoli con altre più faticose (legge di Premack);

  • favorire ad XXXXXXXXX momenti in cui possa sfogare in spazi riservati l’esubero di tensione motoria;

  • aiutare XXXXXXXX ad organizzare banco, attrezzi scolastici e diario in modo da non essere attratto da stimoli distrattivi (almeno fino a quando non riesca a farlo da solo);

  • ignorare tutti i tic di natura motoria e possibilmente anche quelli vocali (magari spostando l’attenzione con degli espedienti, che potremmo enunciare in uno specifico progetto);

  • ignorare, aiutando anche la classe a farlo, tutte le battute disfunzionali;

  • presentare le attività di cui sia evidente l’inizio e la fine dando ad XXXXXXXX la possibilità di adeguare i suoi shift attentivi gradualmente alle richieste sociali (anche per questo sarà necessario un progetto ad hoc);

  • favorire attività didattiche di gruppo (con riferimento alla didattica fondata sui problemi reali) che possano, da una parte, permettere ad XXXXXXXX di assumere un ruolo positivo e attivo nella classe e, dall’altra, sviluppare un pensiero strategico in grado di controllare le azioni di carattere compulsivo;

  • sperimentare forme non punitive di costo della risposta (cioè rendergli lo svantaggio derivante da un’azione negativa senza attributi simbolici di carattere negativo attraverso tecniche di pedagogia speciale);

  • eventuale costruzione di adattamento individuale della didattica generale;

  • generalizzazione ai diversi ambiti scolastici della strutturazione didattica già rivelatasi efficace, come è stata ad esempio quella rilevata nell’ora di religione in data XXXXXXXXXXX;

L’attuale intervento operato in rapporto individuale e privato tra professionisti legati all’Associazione nata intorno al sito www.sindromeditourette.it potrà essere proseguita tramite la cooperativa Koinè (vedi brochure allegata) nella quale operano gli stessi supervisori e lo stesso staff scientifico del sito.

L’intervento previsto su XXXXXXXX per la scuola può essere l’occasione di sperimentare tecniche ed utilizzare operatori di appoggio per migliorare l’intera didattica ed intervenire su altri bambini per i quali non è stata segnalata alcuna difficoltà ma ne avrebbero bisogno: le ricerche sul campo evidenziano una presenza nazionale media del 5% di allievi con difficoltà attentive nelle scuole che frequentano l’intero ciclo della scuola dell’obbligo

La presente relazione, che sarà seguita da un progetto ad hoc su richiesta della scuola, è stata stesa dai seguenti operatori:

dott. Tarek Sherif

Supervisore
prof. Gianfranco Morciano

Sede legale non operativa:
Via del Lazzaretto 22,
61121 Pesaro (PU)


Informazioni riguardanti l'associazione:
resp.soci@sindromeditourette.it

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