TESTO DI GIANFRANCO MORCIANO OTTOBRE 2020
Da quando i processi infiammatori sono stati individuati come causa o concausa di diversi disturbi e disordini del neuro-sviluppo, oltre che delle risposte cognitivo-emotivo-comportamentali, una grande attenzione si è posta ANCHE alle funzioni intestinali. Ciò accade per due ragioni: la prima è che l’intestino può essere, oltre che sede dell’origine infiammatoria, anche un veicolo delle infiammazioni verso altre sedi corporee, tra le quali l’encefalo; la seconda deriva dalla constatazione che il malfunzionamento intestinale è spesso associato a disturbi della percezione somato-sensoriale e quindi correlato ai tic compensativi di tale funzione. Tra i disturbi della somato-percezione si possono annoverare anomalie proprio-cettive con eccessi di percezione di alcune aree o con la scotomizzazione di altre (a volte con ambedue i fenomeni insieme), problemi di gestione delle informazioni termiche, difficoltà ad organizzare distretti motori insieme ad altri distretti, eccessi della percezione entero-cettiva (sensazioni somatiche interne, come respito, intestino e sfinteri) o deficit di questa (ad esempio della pienezza vescicale). Tutte le dispercezioni somatiche si accompagnano a grande tensione neurologica, accentuazione dello stato di allerta, quindi ad ansia.
L’argomento “intestinale” non è affatto nuovo, avendo già interessato numerosi studi fin dagli anni ’80, i quali avevano anche accennato alla correlazione con alcune tipologie di tic, nell’ipotesi che una loro causa potesse essere la quota anticorpale del Tetano (Shaw, 2003), anche se per lo più questi studi si erano concentrati sulle correlazioni con disturbi molto più invalidanti della nostra Sindrome di Tourette, come l’autismo o la schizofrenia. Queste ricerche ci portano ancora una volta a sottolineare quanto sia alta la probabilità che la stessa causa (ad esempio un problema intestinale) possa dare origine a differenti manifestazioni, alzando la probabilità che la “sindrome dei tic” possa non avere una causale unica, ciò a rinforzo dell’ipotesi multi causale di tale disturbo ed anche della stessa genesi di disturbi differenti e con diversa denominazione.
IL COSIDDETTO ASSE INTESTINO-CERVELLO
Il percorso del cibo è il seguente: dalla bocca dove viene triturato dai denti e ammorbidito dalla saliva, passa nella faringe e da qui nell’esofago; quindi sotto forma di bolo si accumula nello stomaco, dove è ridotto e dove viene acidificato (acidità che contribuisce ad eliminare il grosso dei batteri), infine si riversa nell’intestino sotto forma di chimo (che nell’intestino tenue prende il nome di “chilo”).
L’intestino è l’organo addetto all’assimilazione del nutrimento necessario alla vita cellulare, ciò avviene in vari passaggi progressivi, che scompongono il cibo (trasformato da bolo a chimo) in molecole sempre più piccole tali da poter essere immesse nella circolazione sanguigna e così raggiungere tutte le cellule, compreso quelle nervose . Il materiale attraversa questi passaggi tramite una motilità chiamata “peristalsi intestinale” e viene ancora scomposto, oltre che dagli acidi, anche dalla numerosissima flora intestinale composta da batteri, da funghi e da altri micro- organismi.
La peristalsi è dunque un “movimento” che può essere settoriale e generale, il quale dà luogo a diverse percezioni, che in alcuni casi possono essere molto coscientizzate in percezioni dette “enterocettive”, quali il senso di pienezza o di vuoto, l’eccesso contrattile o al contrario il senso di blocco, etc. Per assolvere a questa necessaria funzione (di sentire e regolare il percorso digestivo) tutto l’apparato digerente (fin dal cavo orale) è caratterizzato dalla presenza di numerosi recettori somato-sensoriali che comunicano continuamente con il cervello tramite il sistema gangliare e quello sensoriale (nuclei della base e corteccia). Si è dimostrato, anche dalle evidenze, che tale sistema può essere perturbato in modo bi-direzionale, cioè dal cervello all’intestino e dall’intestino al cervello.
Oltre che i recettori tattili, nell’intestino sono presenti numerosi recettori ormonali, quali quello dell’acetil-colina, del triptophano (precursore) e della serotonina, che forniscono continuamente al sistema nervoso informazioni riguardo la sua funzionalità e che attivano le conseguenti risposte.
Le ricerche hanno evidenziato che una carenza di serotonina (ad esempio) nei recettori intestinali può dare luogo a disturbi quali stitichezza e/o eccessiva frequenza di evacuazioni (più probabile la prima) e che questo disturbo a sua volta può influenzare l’equilibrio emotivo generale.
La peristalsi può essere inclusiva oppure espulsiva ad esempio quando le feci (prodotto finale di scarto) raggiungono il retto e l’ampolla sfinterica attivando una emergenza coscientizzata all’evacuazione. Numerosi soggetti con una scarsa enterocezione, quindi con una scarsa coscientizzazione del bisogno espulsivo, possono avere problemi in questa funzione, che è volontaria, trattenendo troppo a lungo le feci o rilasciandole senza alcuna forma di controllo. Non mancano i soggetti che trasformano tale mancanza di controllo, che ha un’origine ormonale ed enterocettiva, in dinamica ossessiva con svariate forme di controllo compulsivo, come toccarsi l’anello sfinterico, sforzare la corona sfinterica, non uscire di casa se prima non si è defecato, mangiare poco o rifiutare certi cibi, accompagnare la defecazione con stimolazione anale, contrarre l’ ano ed altro (per la verità ciò può accadere non solo nella cosiddetta Sindrome di Tourette).
Come si è detto lo stomaco, attraverso l’acidificazione del bolo, che diventa chimo, elimina in parte batteri e micro-organismi potenzialmente dannosi per la vita. Non li elimina però tutti, diciamo che alleggerisce il lavoro del sistema immunitario che proprio a questo è addetto, a impedire che batteri ed altro possano entrare nel corpo e cagionare danno. Questo primo elemento ci fa capire quanto la funzione digerente e intestinale siano implicate nella regolazione del sistema immunitario.
Poi bisogna considerare che l’intestino, per funzionare, HA BISOGNO di batteri addetti alla scomposizione delle molecole e che per questo lo stomaco deve farne passare una certa quantità, i quali batteri (nella loro permanenza e nella loro durata di vita-replicazione) dovranno trovare un equilibrio utile a determinare il cosiddetto MICROBIOTA intestinale, che ha caratteristiche proprie in ogni individuo. E’ anche per sostenere questo personale equilibrio (che è dinamico perché molecole e batteri entrano, circolano ed escono in continuazione dal sistema, come un fiume) che il sistema immunitario è continuamente attivato dal funzionamento intestinale, al punto che alcuni linfociti (anticorpi) possono andare ad infiammare porzioni del cervello tramite la rete del sistema linfatico . Un caso noto è quello dell’anticorpo dello streptococco, una volta catalogato sotto l’acronimo PANDAS.
Comunque l’intestino, attraverso qualche meccanismo in parte ancora sconosciuto, tende a trovare il suo “microbiota di equilibrio” e a mantenerlo nel tempo nonostante il flusso continuo di molecole e microbi in entrata e in uscita.
La maggior quantità di batteri si concentra dell’intestino tenue, proprio dove vengono sintetizzate le micro-molecole nutritive che verranno immesse nel circolo sanguigno, e dove vengono separati i vari elementi (minerali, metalli) che servono per il funzionamento dell’organismo. In questa parte dell’intestino sono presenti miliardi di batteri, che per mantenere un equilibrio utile all’organismo non devono essere, nella loro distribuzione di specie e quantità, troppo modificati dall’intervento umano, ad esempio attraverso cure antibiotiche troppo lunghe e/o non compensate da una adeguata assunzione di pro-biotici .
Come sù detto PERO’, nell’intestino non vi sono solo batteri (buoni e cattivi) ma anche altri organismi che interagiscono con la funzione digestiva, ad esempio vi sono i funghi e le micosi, che proprio dall’equilibrio batterico e dalla presenza di batteri sono indotti a una maggiore o minore proliferazione.
Anche quello tra funghi e batteri è un rapporto che deve trovare il suo equilibrio.
Alcune condizioni organiche possono alterare sia il bilanciamento tra batteri buoni e cattivi, che quello tra flora batterica e flora micotica, ad esempio con una eccessiva proliferazione dei lieviti o di alcuni tipi di funghi (è il caso della cosiddetta “candida”), che può condizionare negativamente la digestione, causando ad esempio un eccesso di gas putrefattivo dei cibi, con correlato gonfiore addominale, flautolenza (cattivo odore dei gas) e provocare altri processi di natura infiammatoria, che possono in diversa misura alterare anche il funzionamento della comunicazione neuronale.
Questi disequilibri sono avvertiti dal sistema nervoso e possono essere coscientizzati nella sensorialità enterocettiva, inducendo un senso di pericolo generalizzato, emotività alterata, comportamento collerico e persino tic. Abbiamo sempre detto che la Sindrome di Tourette è solo un nome che diamo ai sintomi e che non è una causa, i tic sono sintomi multi eziologici, che possono avere diverse e distinte cause.
Data la relativa giovane scoperta, o riconoscimento di evidenza, della rete linfatica nel cervello (fine 2015), dell’asse intestino-cervello, in conclusione mi sembra di poter dire che non si è ancora in grado di dire come precisamente si realizzano le influenze bidirezionali, dati oggettivi che possano farci capire quando e quanto è l’intestino a condizionare il cervello e quando non avviene invece il contrario.
VITA ANIMALE INTESTINALE: ossiuri ed “altre bestie”
Nell’intestino vi è anche una discreta presenza di vita animale, per lo più protozoi, amebe e altri organismi animali unicellulari, che devono essere a loro volta in equilibrio con batteri e lieviti. Qualche volta l’intestino può ospitare anche forme di vita più complessa, come vermi e ossiuri, i quali pure possono dare forma ai fenomeni di “enteropercezione allertante” di cui abbiamo parlato poco sopra a proposito dell’equilibrio tra flora batterica e flora micotica (lieviti e funghi).
Pare che la presenza di alcuni protozoi e amebe (ad esempio l’ameba fragilis, organismo patogeno presente soprattutto nei frequenti mangiatori di carne suina) possa essere connessa alle infestazioni di ossiuri e causare indirettamente tic, che nella nostra esperienza si tratta per lo più di tic di scuotimento del capo, fenomeno di cui abbiamo solo deboli interpretazioni psicologiche (ad esempio “scuotere come per scacciare qualcosa”) e del quale mancano dei sicuri correlati organici (che certo ci saranno).
Vermi e ossiuri entrano nel corpo attraverso le uova che si annidano nell’ambiente, ad esempio nel terreno, dove spesso giocano i bambini, ed entrano nell’apparato digerente perché gli stessi mettono facilmente e frequentemente le mani in bocca (attività infantile fondamentale perché il sistema linfatico possa sviluppare i suoi anticorpi).
In questo caso ripetute infestazioni di ossiuri devono essere comprese non tanto per la facilità con cui le uova entrano nell’organismo, ma per l’incapacità o difficoltà del sistema immunitario del soggetto infestato di riconoscerle come organismo pericoloso e quindi di attaccarle. . .questione questa che ci riporta alla stretta correlazione tra funzionamento intestinale e sistema immunitario. Dal 2015 è nata un branca della medicina completamente nuova, la neuro-immunologia, dalla quale ci aspettiamo importanti comprensioni e specifiche risposte.
Studi e lavori del dott. Blythe, compiuti tra gli anni’70 e ’80, avevano già messo in correlazione l’efficacia del sistema immunitario (di riconoscere e attaccare i corpi estranei e pericolosi) con l’organizzazione del “movimento” , cioè con la maturazione degli schemi e del coordinamento senso-motorio. E’ infatti noto che Il movimento, la sua coordinazione e la costruzione del corretto suo sviluppo, hanno un ruolo importante nella produzione di CORTISOLO (non solo per lo stress), sappiamo che la presenza e quantità di questo ormone ha un ruolo importante nell’efficacia difensiva del sistema immunitario. Penso si debba ripartire da qui.
L’altra questione è legata alla catena motoria-sensoriale (vedi mio testo “tic ed altre risposte compensative”), insomma dal quel neuro-sviluppo dalla cui conoscenza deriva la nostra pratica detta di “neuro-educazione”. Questo sviluppo senso-motorio, se procede ad esempio per dislateralità (mancanza di costruzione motoria e sensoriale di dominanza coerente), ha la capacità di disturbare la funzione sensoriale sia extra, che enterocettiva , cioè di integrare l’enterocezione con le varie forme di extracezione.
Per quanto riguarda il malfunzionamento del sistema immunitario nell’intestino è tutt’ora aperta la questione delle vaccinazioni, argomento diventato ormai tabù.
In sintesi:
- il movimento intestinale e in particolare quello delle feci, elimina e rinnova continuamente i batteri
- se una cura, ad esempio antibiotica elimina troppi batteri utili, prendono il sopravvento quelli dannosi (ad esempio il genere clostridium, che sembra essere il maggiore implicato nei tic)[1]
- se l’equilibrio tra colonie batteriche viene disturbato possono prendere il soppravvento funghi, lieviti e organismi unicellulari potenzialmente dannosi (ad esempio l’ameba fragilis)
- una cattiva attività digestiva (disbiosi) è percepita dalla sensorialità enterocettiva come motivo di allerta, da cui è possibile una iperattivazione del sistema limbico di “attacco e fuga”
- un eccesso di proliferazione micotica genera una IFA che si distribuisce e aggrappa alle parete intestinali, lesionando la difesa grassa che dovrebbe stare sulla stessa parete a sua difesa e per impedirne la permeabilità
- l’eccesso di proliferazione micotica produce l’ IFA, che il sistema immunitario cerca di combattere producendo molecole di contrasto dei lieviti, che però attaccano le mucose
- l’ifa si attacca la mucosa delle pareti intestinali provocando un importante aumento delle immunoglobuline (anticorpi IgG, IgA e IgM) che attaccano insieme ai lieviti anche la mucosa, ciò provoca numerosi “buchi” (sindrome dell’intestino bucato e gocciolante) attraverso i quali buchi le molecole troppo grandi per poter essere immesse nel circuito sanguigno) dei cibi entrano nel flusso ematico senza essere state prima scisse dall’attività specifica dell’intestino tenue
- la perfusione intestinale di macromolecole del cibo è considerata (Shaw 2003) una delle cause delle numerose allergie e/o intolleranze alimentari, poiché le particelle di cibo vengono riconosciute come “nemici”
- l’iper attivazione allergica del sistema immunitario produce ISTAMINA, con ricadute importanti sul SN Centrale e Periferico; l’intolleranza invece induce problemi di assimilazione dei cibi, infiammazioni delle pareti intestinali e loro assottigliamento (aumentandone l’iperfusione).
LE CURE
Per prescrizione medica obbligatoria:
- Antibiotici mirati, possono ridurre i batteri cattivi e favorire quelli buoni
- Assunzione di batteri buoni, es.”lactobacillus acidophilis”, possono riequilibrare l’equilibrio batterico
- Assunzione di antimicotici per via sistemica possono contenere l’eccesso di proliferazione dell’IFA
Preferibilmente su consiglio medico:
- Dieta alimentare contenente molecole antiinfiammatorie (es. zenzero), dieta privativa di alimenti infiammanti
- Dieta alimentare contenente alimenti antistaminici (es. ribes nero) dieta privativa di alimenti istaminici (es. pomodori)
- Dieta alimentare contenente antimicotici (olio di cocco o aglio), dieta privativa di nutritivi micotici (ad esempio zucchero)
- Integratori alimentari
Sul fronte riabilitativo e/o neuro-educativo:
- movimenti mirati
- attività motoria facilitante la motilità intestinale
- trattamento delle conseguenze sensoriali al fine di aumentare o diminuire l’enterocezione
- pratiche di neuro-educazione per attenuare o estinguere gli effetti di apprendimenti compensativi sbagliati.
[1] Esperimenti sui ratti hanno dimostrato che quelli giovani contraggono più facilmente la candidosi se trattati con antibiotici, possono sviluppare fino a più di 130 ricadute di candidosi intestinale